venerdì 4 gennaio 2008

penso che un sogno così non ritorni mai più

Ieri a Milano c'era una luce incredibile. Io e Lara aspettavamo l'autobus, perché con una luce così non si poteva certo andare in metro, la città andava vista, la luce goduta.
Ma a mio padre quella fermata non piaceva, perché da lì passava solo il 21, e lui voleva fare il giro con il 27, ché con il 27 si passa anche davanti al duomo e davanti a cadòrna, fermata cadòrna, che la voleva vedere, e allora ci accompagna con la gru alla piazza successiva. Lara passava sotto il braccio. Io glielo dicevo che portava sfiga, ma lei no, ci passava lo stesso. Però da quella piazza era vero, ci passavano un sacco di autobus e il 27, quel grande bestione nero, di vetro trasparente, sarebbe arrivato dopo poco. Solo che l'autista, come tutti gli autusti bastardi, era un autista bastardo, e chiudeva la porta di dietro che ancora non erano saliti tutti, e allora io ero dentro e Lara non era riuscita a salire, e allora mi mettevo a discutere con l'autista, e lui faceva salire tutte le altre persone, anche Lara, che però adesso c'era un grande ingorgo di persone, proprio di fianco alla cabina di guida, e noi si era lontani. Io chiedevo prima permesso, gentilmente, poi insistevo, ma i due zingari-zombi che stavano davanti a me bloccavano il passaggio senza motivo. C'erano un sacco di posti, insistevo, li spingevo un poco e passavo, facendo strada a tutte le persone che erano dietro di me, anche perché ero proprio lontano da Lara e volevo starle vicino. Però gli zingari-zombi, un uomo e una donna, con le facce bianche e i denti marci iniziavano a spingermi, a minacciarmi con le loro facce senza espressione, e la donna mi sputava sul ginocchio e mi diceva che mi lanciava la maledizione se non le davo i soldi. Allora mi mettevo all'inizio di una delle file di sedie, ché sugli autobus neri di vetro, a Milano, le sedie sono in file di quattro, con delle poltrone come quelle degli aerei, e prendevo le monete dal portafogli. La zingara zombi le afferrava e scendeva, piano, con la sua discesa da zingara-zombi, ma scendeva da sinistra, non da destra e a destra scendevano pure Lara e Eleonora, ché proprio non so da dove era arrivata, Eleonora. Io ero lontano, ché a Milano gli autobus neri di vetro son grandi, e anche se la chiamavo non mi sentiva, e loro due scendevano, ma giravano l'angolo della strada dove c'era l'altra fermata, a pochi metri. Io facevo fermare l'autobus, per farla risalire, ma lei era con un altro, ché proprio non avevo mai visto in vita mia, e quello stronzo mi guardava con il sorriso come a dire "sfigato" e Lara non si accorgeva di me che le urlavo il suo nome, e l'autobus nero di vetro, con me e l'autista bastardo, proseguiva da solo verso cadòrna, fermata cadòrna.

Mi sono svegliato, e ho capito che era un sogno, perché ieri a Milano non so se era veramente una bella giornata con una luce incredibile, ché non c'ero nemmeno, a Milano, e che a Milano il 27 è un tram, non un autobus nero di vetro con le file di 4 poltrone. Epperò io a questo sogno qua una interpretazione precisa gliel'ho saputa dare solo dopo che ci ho pensato a lungo, a questo sogno, e alla giornata di ieri, e l'ho capito, ho saputo interpretare sia il sogno che la giornata di ieri: dopo che uno ha pranzato alla pork haus in un'esplosione di wurstel e crauti e ha cenato con misto-affettati, lardo di colonnata, prosciutto e salsiccia di cinghiale e salumi/salami vari, dopo una giornata così, la pizza con olive, rughetta, crema di olive e mozzarella di bufala potrebbe avere lo stesso effetto del peyote.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

io invece ci do un'altra interpretazione, al sogno...

finalmente lara ha capito che sei uno sfigato, ma talmente sfigato che lo schifano anche i zingari, e ti ha mollato per un essere umano.

ma d'altronde, cosa ti aspetti da uno che ha vissuto 6 mesi a milano e non s'è accorto che qui la luce semplicemente non c'è...

michele ha detto...

@laudicignolo: e quello per questo è un sogno! (cit)
sia per ciò che riguarda lara che per milano... :D

Anonimo ha detto...

secondo me sono stati gli spetzel di spinacien con burren ut emmental.
(ai quali hai aggiunto i crauten perché ti sembravano di sapore povero... diciamola tutta)

FB ha detto...

complimenti per lo stomaco di plastica! auguri, buon anno

michele ha detto...

@diegone: foderato di amianto. :)

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