venerdì 30 gennaio 2009

punti di vista

vengono nel nostro paese.
non parlano la nostra lingua, o se la parlano, la parlano malissimo.
vivono in condizioni disagiate, scarsa igiene, pessime abitudini, fanno un lavoro sottopagato.
sono maleducati, e sembrano disprezzarci.

sono immigrati. extracomunitari, non clandestini, certo, ma sempre immigrati.

vengono, e ci rubano il nostro lavoro.
magari ci rubano pure le donne.
hanno una religione diversa.

e, secondo me, son pure dei criminali, anzi, sono sicuramente dei criminali.

'sti italiani dimmerda.

mercoledì 28 gennaio 2009

avviso ai naviganti

cari lettori, aggiornate i vostri lettori.
visto e considerato che si tratta di una scelta quasi obbligata, leviamoci il pensiero e facciamo 'sta modifica. feedburner ha deciso di fare degli intrallazzi economici con gugol, dei quali mi interessa relativamente poco, tuttavia questo impone a noi comuni utenti di cambiare l'indirizzo del feed rss.

pertanto, ecco i nuovi indriss:

http://feeds2.feedburner.com/siocchezze (Senape)
http://feeds2.feedburner.com/mumbletumblr (mumblemumblr)
http://feeds2.feedburner.com/dagrande (perché il bello deve ancora venire)

adesso avete anche una scusa elegante per liberarvi di me, dicendo Ops, ho dimenticato di fare l'aggiornamento.

per tutti quelli che, invece, non mi leggevano neanche dal blog, non cambia nulla, continuate pure ad ignorarmi.

martedì 27 gennaio 2009

un giorno qualunque

oggi anna avrebbe settant'anni.
forse josef avrebbe confessato a holga di essere innamorato di lei, forse si sarebbero sposati e avrebbero avuto dei banbini.
marie avrebbe partorito a marzo.
max aveva intenzione di lasciare l'azienda al figlio david.
simon avrebbe desiderato giocare a pallone col fratello e bernard non avrebbe mai voluto essere così duro con sua madre.
sara aveva i capelli lunghi, e non aveva mai baciato un ragazzo.

ma in fondo queste persone non sono mai esistite.
le camere non sono mai esistite*.
e oggi è solo il 27 gennaio.


*certa gente non merita riferimenti esterni.

venerdì 23 gennaio 2009

immoralità

l'altro giorno al bar della facoltà, tra un caffè e l'altro, si parlava della crisi economica,
in questi termini: per 10 milioni di euro lo daresti il culo ad un nero?
me ne sono andato disgustato, non sono un bigotto conservatore ma l'assoluta mancanza di valori mi deprime: tutti ad anteporre il loro piccolo, meschino interesse.
sarà che la facoltà di legge e la prospettiva della professione forense inaridiscono anche gli animi più sensibili ma rifiutare la speranza di un futuro migliore alla propria famiglia, ai propri amici, alla propria città
lo trovo profondamente immorale.

a.a.

venerdì 16 gennaio 2009

Grande Concorso!

1. è stato il cappello da cuoco che mi ha regalato giovanni. mi ha parlato nella testa e mi ha detto di farlo. quindi - a ben pensarci - si potrebbe dire che è colpa di giovanni.
2. stavo pulendo la padella e improvvisamente è partito un colpo.
3. non lo so! giuro, era già così quando sono arrivato!
4. tadà! buoncompleanno amore!

la più votata sarà la spiegazione che darò a mia moglie, domani, quando mi chiederà che ci fa una frittata appiccicata al soffitto.

Aggiornamento:
 
La risposta 4 sarà utilizzata a mia discolpa.
Grazie a quanti hanno partecipato.

mercoledì 14 gennaio 2009

la fabbrica delle buone idee

oltre ad essere bello bello bello in modo assurdo, possiedo un numero elevatissimo di altre qualità, che per ragioni di modestia non sto qui a elencare.
la mia preferita, tuttavia, non è una vera e propria qualità, come possono esserlo la dolcezza, il carisma, la bontà d'animo... no, piuttosto è qualcosa di più concreto, di tangibile, quasi, una parte del mio cervello che amo definire la fabbrica delle buone idee.

la fabbrica delle buone idee, per dire, è quella che ha partorito questo blog.

come ogni fabbrica che si rispetti, però, anche la mia fabbrica delle buone idee non è immune da difetti (ché se fosse perfetta sarei mary poppins, non il cappellaio matto) e così, ogni tanto, tira fuori qualche buona idea difettosa.
di per sé, non sarebbe neanche tanto grave: una buona idea difettosa qua e là non ha mai fatto male a nessuno. il problema sorge quando - ogni tanto - da una buona idea difettosa scaturiscono tutta una serie di buone idee difettose.

come stamattina, ad esempio.
andare a lavoro in tram e scendere tre fermate prima della tua non è una buona idea, è piuttosto difettosa: ti fa arrivare tardi in ufficio.
d'altra parte, si è trattato di una buona idea difettosa derivante da un'altra buona idea difettosa: non osservare subito che il libro che stava leggendo era lettera a un bambino mai nato, versione italiana.
il che ci porta alla conseguente buona idea difettosa: spostarsi sorridendo per farla sedere, pensando Per forza mi sposto, signorina, col culone che ti ritrovi...

ma la buona idea difettosa peggiore di tutte resta sempre pensare ad alta voce.
ti fa arrivare tardi in ufficio.

lunedì 12 gennaio 2009

sull'importanza di un opportuno sistema di riferimento

coordinato tavolo shturmtruppen con quattro sedie sfrantz, 199 euri, da ikea.

tavolo skrauz, 4 posti, 79 euri, più quattro sedie ostrogoff, fetentissima plastica, 34.95 cad. totale euri 218.80, da ikea.

tavolo tondo ukapàn, apribile, quattro posti chiuso, sei aperto, 149 euri più quattro sedie kuantsokkàr 59.90 cad.
totale euri 388.60, da ikea.

tutte queste cose che un anno fa mi sembravano carissime, da ieri si son avvolte di una strana, stranissima aura di fascino.
come se qualcosa dentro di me fosse improvvisamente e inspiegabilmente cambiata nei loro confronti.
come se quei prezzi che un tempo reputavo alti (una sedia sessanta euri? ma daaai...) si fossero di colpo abbassati, senza che il mio stipendio avesse ricevuto ritocco alcuno, senza nessuna vincita al lotto e soprattutto senza nessun trauma cranico.

davvero, non so come spiegarlo, ma quei prezzi mi son sembrati ragionevoli. bassi, perfino.
forse è colpa dell'inflazione.
forse del crollo della sterlina.
forse un colpo di freddo.
o forse è colpa del signor Struppervlemnicks, il falegname sotto casa.
sì, quello che l'altro ieri c'aveva il tavolino in offerta in vetrina, quello a 125 euri.
quello lì che siamo entrati per comprarlo e c'aveva pure le sedie coordinate, in offerta.
a 516 euri.
l'una.

la consegna a domicilio delle kuantsokkar è 25 euro, ed è prevista per domani.

venerdì 9 gennaio 2009

la complottistica cultura del sospetto

in questi tempi bui, è facile cadere nella banalità, guardarsi intorno con sospetto e trovare l'ombra del maligno ad ogni angolo.
e internet non aiuta: basti pensare a tutti i siti che impazzano su argomenti come il signoraggio, le scie chimiche, la presunta morte di steve jobs, il crollo delle borse e via discorrendo.

ebbene, in questo clima così teso, nessuno si è accorto di una famiglia che sta affondando le proprie radici in tutto il paese, cercando di conquistarlo dal basso. e a questa conclusione sono giunto facendomi una semplice domanda: qual è il cognome più diffuso in italia?

rossi! diranno subito i miei piccoli lettori!

no.

questo è quello che vorrebbero farci credere.

in realtà basta una rapida ricerca su google (milioni e milioni di pagine!) per individuare il vero cognome più diffuso. figli. è figli il cognome maggiormente presente sul territorio italiano, e infatti, pensateci!, quanta gente è sposata con figli? e quante sono le ditte, le aziende, le società del tipo pincopallino e figli?

figli conquisteranno il mondo. è sotto gli occhi di tutti e ce lo stanno tenendo nascosto.

giovedì 8 gennaio 2009

sulla difficoltà di trovare un titolo adatto per il primo post dell'anno

ebbene, anche il duemilanove è iniziato.
e - come per il duemilaotto - me ne sono accorto con qualche giorno di ritardo.
a dire il vero, è cominciato tutto col veglione di capodanno, perché, non avendo né radio, né televisione, né connessione ad internet per controllare la corretta sincronizzazione dei nostri orologi, abbiamo deciso di stappare lo spumante un po' a caso, quando qualcuno ha detto E' mezzanotte! e io No, io faccio meno cinque! mentre fuori i fuochi impazzavano.
è andata un po' così, con zio filippo che iniziava il conto alla rovescia, la signora carlotta che diceva Aspetta, ché non sono pronta! e mio cugino alfonso che non era in grado di far funzionare la videocamera.
abbiam dovuto rifare il conto alla rovescia tre volte.
ma in fondo è stato bello così, siam gente libera e semplice, e il capodanno quando arriva arriva, chissenefrega se arriva con 12 minuti di ritardo, non siamo mica astronomi.

sicché, il duemilanove è iniziato, e io ci ho un sacco di buoni propositi, ma non ne scriverò neanche uno, ché sennò alla fine è facile essere sputtanati nel duemiladieci se li hai scritti e non li hai messi in pratica.

unico impegno, voglio rendere questo blog più interessante, più dinamico, più arguto e più brillante: smetto di scrivere.

infine, come molti di voi sapranno già, questo duemilanove comincia con una grande novità per me, un cambiamento radicale che ha sconvolto molti amici e conoscenti: ho tagliato la barba.