mercoledì 22 ottobre 2008

ogni limite ha una pazienza

io capisco che tu sia una persona curiosa, capisco che tu abbia sempre volgia di imparare e capisco pure che tu riesca a trovare elementi di studio e di analisi in qualunque pensiero, parola, opera e omissione.

capisco che guardi il mondo con curiosità, e che - per te - la lingua sia una vera e propria passione, se non una ossessione.

e capisco che ogni occasione è buona.

ma, amico mio, lasciatelo dire, quella è pornografia.

perché io voglio capire tutto, ma la scusa della lingua per guardare biutiful proprio non regge.

lunedì 20 ottobre 2008

io tarzan, tu cita

studentessi, l'ultimo album di elio è notevole, erano anni che non usciva con qualcosa di qualitativamente così elevato.
e adesso, dopo tanto ascolto, vorrei proporre una compartecipazione post-moderna, del tipo "chi ha beccato le citazioni nelle varie canzoni"?

considerato che un solo post non bast (ma com son spiritos...) proprongo di partire da Tristezza.

come molti hanno notato, gli stacchettini con la tromba nascondo qualcosa...
per il momento ne segnalo solo 2:

1.54: Leoncavallo - I pagliacci (Vesti la giubba)
3.20: Chopin - Marcia funebre

chi continua?

update
per il momento continuo io:
0.35: Rota - La Strada (colonna sonora del Film di Fellini)

lunedì 13 ottobre 2008

un giorno, forse, ti renderò tutte le lacrime che non ho pianto

le parole continueranno a fluire, i pensieri a rincorrersi, i ricordi tenderanno a sbiadire.
ancora mi domando perché, e so che non sarò mai in grado di rispondere.
troppi se offuscano la mente, e sono solo graffi sulla superficie di un disco.
struggersi è inutile, niente ti riporterà indietro, e quello che resta è solo rabbia e dolore.
nella tua fragilità sei stata stupida ed egoista, e la tua solitudine brucerà dentro, come un marchio a fuoco che ricorda quanto sia difficile ascoltare un grido lanciato in silenzio.
non voglio credere a quello che dicono: è piccolo, è triste, e tu non eri così.
o forse è solo il disperato tentativo di ricordare quelle folli esplosioni di allegria, quelle sere passate in un sottoscala ammuffito mangiando pizze fredde e parlando del futuro.
il tuo colore non era il nero, né la tua luce poteva essere rinchiusa, spenta così, inutilmente, e soprattutto non per tua stessa mano.
quale disperazione ti ha accecata? perché non sei stata in grado di urlare?
davvero pensavi che sarebbe stato meglio così?
domande, mille, inutili.
non risponderai più. ormai hai deciso.
e il dolore, piano, cederà il posto al silenzio.

milano, 9 ottobre 2008
oniricamente vera, un miracolo terribile..
sfugge a qualsiasi tentativo di descrizione..

giovedì 9 ottobre 2008

non avrai una seconda opportunità per fare una buona prima impressione

da qualche settimana ho ripreso il corso di fransé.
purtroppo non è la stessa scuola dell'anno scorso, qui mi mancano la fervida fantasia di peppino, la conoscenza del mondo di carmelo e le intelligneti osservazioni della ragazza polacca, che era perfettamente in grado di sbagliare i tempi dei verbi 9 volte su dieci.

per non parlare della signora romena che, alla fine di un film, chiese "e poi dove vanno la signorina e l'amica?"

e così questo corso mi è sembrato scialbo, privo di interesse, senza particolari emozioni.
fino all'altra sera, quando ho conosciuto genoveffa.

genoveffa è una ragazza belga, ma studia francese perché vive e lavora nella parte fiamminga.

e l'altra sera eravamo seduti vicino, conversando amabilmente in francese.
Conosci il fiammingo?
Giusto qualche frase.
Per esempio?
Grazie, prego, non parlo fiammingo, quanto costa, e cose così, ma vorrei conoscerne altre, magari fare un corso.
Davvero?
Beh, si, mi piace il suono. A proposito, mi dici come dire "Come ti chiami?"
Genoveffa!
Ehm.. ho capito, intendevo dire "come ti chiami" in fiammingo...
Sempre Genoveffa.

Forse mi sono sbagliato, questo corso non è poi così male.

martedì 7 ottobre 2008

se ti piace la frutta, mangiatela tutta

la settimana scorsa sono stato incastrato da un collega che mi ha chiesto di fare una piccola modifica.
giusto un parametrello piccolo piccolo da aggiungere a una chiamata.

non ti preoccupare dei dettagli, fatti aiutare da gesualdo.

mercoledì, gesuado mi dice Sì, è un parametrello piccolo piccolo, ma... va recuperato tramite un sistema esterno. chiedi a joshua.

giovedì joshua mi dice che il sistema è troppo complicato, che quel parametrello non lo può inviare, perché richiederebbe la modifica di otto milioni di sistemi, e ci metterebbe 16 anni-uomo di programmazione. però potrei farlo io direttamente, modificando il sistema di astolfo
e come faccio?
cazzi tuoi.

decido di prendere la situazione di petto: modifico io il sistema, il vecchio, il nuovo, il mio, quello di astolfo, di joshua e di gesualdo insieme.
il venerdì lo passo analizzando del codice meravigliosamente inutile, vecchio, stravecchio e - soprattutto - sbagliato.
per usare una metafora, un eufemismo per chi non è pratico di programmazione, direi che è stato un lavoro di merda.

ieri sera son tornato a casa alle nove e mezza, ma soddisfatto. funzionava.

e stamattina, col cuore gonfio di gioia, ho pensato che per quanto fosse stato un lavoro davvero di merda, non lo avrei cambiato mai con quello del tipo che distribuiva volantini, stamattina, vestito da fragolone gigante.

lunedì 6 ottobre 2008

scelte strategiche finalizzate all'incremento del turismo

il fatto che i belgi siano un popolo di placidi, ormai è un fatto assodato.
il fatto che abbiano uno spiccato senso dell'umorismo, invece, è un po' meno noto.
io, per esempio, me ne sono accorto qualche mese fa, ma mi sono deciso a parlarne solo oggi.

erano passati due o tre giorni dall'atterraggio di emergenza di un cargo, all'aeroporto principale.
ok, chiamarlo atterraggio di emergenza è un altro eufemismo, visto che l'aereo si è spatasciato in due parti, ma non è questo il punto. quel che mi interessa è dare un'idea del senso dell'umorismo belga, e lo farò con un piccolo indovinello:

secondo voi, cosa hanno fatto della carcassa spezzata in due del povero cargo?

1. un museo della tragedia sfiorata, visitabile dal lunedi al venerdì solo in orario d'ufficio
2. un parco giochi per bambini aspiranti kamikaze
3. l'hanno messa ben visibile sulla tratta "stazione centrale - aeroporto"

venerdì 3 ottobre 2008

economia, tutti i risparmi ti porti via

il recente disastro economico che si sta abbattendo in questi giorni su mezzo pianeta (l'altra metà è già rovinata di suo) mi ha portato iersera ad una interessante discussione tra me e me, nella quale una parte di me cercava di spiegare a un'altra parte di me i motivi che possono nascondersi dietro questa drammatica situazione.

così mi è capitato di fare tutto il tragitto dal lavoro a casa intrattenendo questa dottissima conversazione mentale.

il mio emisfero destro, con esempi, grafici, curve di isocosto e analisi qualitative cercava di spiegare al mio emisfero sinistro le basi dell'economia mondiale, partendo dal fallimento delle due principali banche belghe, la fortis e la dexia.
sì, lo so, non si dice fallimento, ma statalizzazione, ma tanto lo sappiamo 'ste cose come vanno a finire.

e mentre l'emisfero destro cercava di riportare il discorso su linee di contrapposizione keynesiano-galbraithiano-villeroy-bochiane, l'emisfero sinistro pensava al culo della ragazza davanti.
tuttavia, il caso ha voluto che proprio davanti a un ristorante, entrambi gli emisferi abbiano avuto come un'illuminazione, ritrovando la chiave di volta, la spiegazione razionale alla crisi economica del 2008, la causa scatenante di questo settembre nero: il croque monsieur. o meglio, il prezzo del croque monsieur.

un croque monsier costa dai 5 ai 7 euro, e tutto ciò non ha senso.
il croque monsieur stesso, in quanto tale, non ha senso, non ha ragione di esistere e non dovrebbe neanche essere nominato, se non vietato, addirittura.
e chi lo ha acquistato e continua ad acquistarlo, si rende colpevole di questa crisi finanziaria, del crollo dei sub-prime, del costo del denaro e del fallimento delle banche, se non del fallimento del capitalismo stesso.

perché il croque monsier è un toast.
un fetentissimo toast, con una fetentissima fetta di formaggio e una fetentissima fetta di prosciutto cotto.
e non mi venite a dire che pagarlo dai 5 ai 7 euro non provoca il crollo di tutte le economie mondiali.

giovedì 2 ottobre 2008

delle cose che si imparano quando si guarda alla tivvù i telefimm ammeregani

se sei un avvocato, vai a casa del cliente a svolgere le indagini.

se sei un medico, vai a casa del paziente a svolgere le indagini.

se sei un agente della scientifica, sei sul luogo del delitto a svolgere le indagini.

se sei un ispettore di polizia, sei in giro a svolgere le indagini.

se sei un matematico, sei all'università a svolgere le indagini.

se sei un naufrago, sei sull'isola deserta a svolgere le indagini.

questo, più o meno, è il fil-rouge da seguire se vuoi fare una serie tv di successo.