lunedì 31 dicembre 2007

Gran Concerto di Capodanno

Blog Siocchezze

in collaborazione con

Orchestra Filarmonica Solitaria di santa maria capua vetere

e la

Banda (larga) dell’unione europea

PRESENTA:

michele

&

anonimo-antonio

in

GRAN CONCERTO DI CAPODANNO
(lyrics)



uttimodellanno

questa sera
ore 20.30
su questo blog:

Gran Concerto di Capodanno

mancate numerosi!

domenica 23 dicembre 2007

Auguri.java (ver 1.0.0)

package it.mik;

import java.io.IOException;

public class Auguri {

private final static char BUON_NATALE = '1';
private final static char BUON_ANNO = '2';
private final static char ENTRAMBI = '3';

private final static String auguri = "desidera farti i suoi migliori
auguri di "
;
private final static String natale = "Buon Natale";
private final static String anno = "Felice Anno Nuovo";

/**
* @param args
*/
public static void main(String[] args) {
if (args.length != 2) {
System.out.println("Per favore, inserire il nome dell'augurante
e dell'augurato"
);
System.exit(0);
}
final String augurante = args[0];
final String augurato = args[1];
System.out.println("Benvenuto/a " + augurante + "! \nScegli il tipo di auguri
che vuoi fare a "
+ augurato + ":");
System.out.println("1) Buon Natale");
System.out.println("2) Buon Anno");
System.out.println("3) Entrambi");
char key = 1;
try {
key = (char)System.in.read();
} catch (IOException e) {
e.printStackTrace();
System.exit(0);
}
System.out.println("Carissimo/a " + augurato + ",");
System.out.print(augurante + " " + auguri);
switch (key) {
case BUON_NATALE:
System.out.print(natale);
break;
case BUON_ANNO:
System.out.print(anno);
break;
case ENTRAMBI:
System.out.print(natale + " e " + anno);
break;
}
System.out.println("!");
}
}


c:\auguri>java it.mik.Auguri Michele "tutta la blogosfera"
Benvenuto/a Michele!
Scegli il tipo di auguri che vuoi fare a tutta la blogosfera:
1) Buon Natale
2) Buon Anno
3) Entrambi
3
Carissimo/a tutta la blogosfera,
Michele desidera farti i suoi migliori auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo!

Ecco, io quest'anno gli auguri ve li faccio così.

sabato 22 dicembre 2007

ottant'auguri

posto numbero ottanta: un par di cose:

1. iergiorno non postiedi qquà (con due q e con l'accento) postiedi costì, donde partecipai a un concorso letterario, aggiudicandomi il secondo posto. il primo, l'ha fatto un raccomandato, che manco cito, perché è natale e siam tutti più buoni.

2. son appena venuto dentro l'amata terra natìa (l'italia) e mi ha accolto una piacevole distesa di monnezza, sparsa agli angoli delle principali arterie a mo' di decorazione natalizia. i bambini ci facevano i pupazzi di monnezza, visto che qua la neve non c'è mai stata. mia madre mi ha fatto trovare un par di buste sotto l'albero.

3. se non mi si dovesse vedere da queste parti nei prossim giorni, sappiate che io non sono uno che pettina le bambole, c'ho una vita sociale, io, mica come voi.

4. questo post l'ho scritto dal compYuter di anonimo-antonio, che ringrazio con la lingua.

qualora non, auguri.

sorprese, ricchi premi e cotigliòn per il post o di natale o di capodanno, dipende dal tempo

giovedì 20 dicembre 2007

ciò le farfalle nello stomaco


Christmas concert in the atrium

Dear colleagues,

“Il Coro di Belgacom” kindly invites you to a Christmas concert in the Belgacom Towers atrium on Thursday 20 December.

The choir will perform twice during the lunch break: at 12 noon and at 1 p.m..

“Il Coro di Belgacom” was set up in October 2007 as part of The Pulse initiative, and already has about 30 enthusiastic members, who are all Belgacom Group employees. The conductor is Lucien Met den Ancxt.

Be sure to drop by and experience the very first performance of our colleagues from “Il Coro di Belgacom.”

Enjoy the music!

Internal Communication department


non c'è bisogno di traduzione, penso.
l'ultima volta è stato migliari di anni fa, ma le farfalle sono le stesse

mercoledì 19 dicembre 2007

considerazioni post-traumatiche sull'indiscriminato utilizzo del mezzo trasmissivo

un treno in corsa, se ostaggio di terroristi, quando attraversa una stazione ferroviaria, impiega un tempo direttamente proporzionale al numero di terroristi, al numero di soldati dell'esercito degli stati uniti presenti alla stazione, e dei cecchini appostati sui tetti. indipendentemente dalla lunghezza del treno e dalla sua velocità.

su un treno ostaggio di terroristi, non ci sono freni di emergenza: per fermarlo è necessario staccare la locomotiva.

su un treno ostaggio di terroristi c'è sempre un ex marine (o agente della cia o dell'ncis o dell'nsa o del qui-quo-qua) che aspetta di riscattare la propria esistenza dopo aver visto morire il suo migliore amico per colpa di un cattivo.

l'uomo che salverà il mondo lo riconosci subito: è sul treno, e incontra immediatamente una gnocca esagerata. liberissima. intelligentissima. eroinissima. che alla fine gliela dà pure.

per puro caso, il cattivone che ha preso in ostaggio il treno, ha ucciso il migliore amico dell'eroe, ma non lo sa. glielo dice l'eroe.

su tutti i treni di linea c'è quasi sempre un bazooka. l'importante è saper cercare.

il cattivo cattivo è logorroico. ecco perché alla fine muore sempre, perché deve spiegare all'eroe le cause del suo gesto, partendo da un episodio dell'infanzia. lo sanno tutti che in america gli psicologi costano.

il cattivo cattivo muore sempre per ultimo, e di solito non fa mai una fine di merda, tipo sparato all'improvviso, scivolato su una buccia di banana, caduto dal treno a seguito di un attacco di flatulenza particolarmente violento. no, di solito muore a causa dell'arma di distruzione di massa che aveva preparato per sterminare una città grossa come new york o sydney. mai che un cattivone decida di fare un attentato a foggia, che pure non scherza, come abitanti. o a bratislava.

i bonifici bancari possono essere seguiti istante per istante, dollaro per dollaro. con una barra di scorrimento orizzontale che ne indica la percentuale.

se un cattivo (o una cattiva) si redime, muore. di solito ucciso/a dal cattivo più cattivo, proprio a cinque minuti dalla fine della storia.

un gas nervino capace di uccidere nel raggio di 8 km, non passa attraverso le porte di un capanno.

niente, è che ieri sera ho visto proprio un film di merda.

martedì 18 dicembre 2007

facili umorismi

ieri è stato il penultimo giorno del corso di français, firzzi, lazzi e un po' di mazzi, pure.
e la maestra ha detto che se facciamo i bravi, mercoledì che è l'ultimo possiamo fare la festa, tuttinsiemeappassionatamente.
l'importante è che ognuno porti qualcosa, una bibita, un dolce, una torta, una fiaschetta di whysky, insomma, libera interpretazione.
Carmencita, ecuadoregna, porta un piatto tipico ecuadoregno.
Giuseppina, polacca, porta un piatto tipico polacco.
Calogero, ivoriano, porta un piatto tipico ivoriano.

Carmelo, un giovane ghanese con l'intelligenza di un opossum in letargo (senza nemmeno controllare su wikipedia se gli opossum ci vanno, in letargo) mi fa:
«Miké, tu porta i tallitelli! Anzi no! Spaghetti! Anzi no! Pizza!»

il mandolino ce l'ho in macchina, ché sono uno pronto a tutto.

a Carmè, mavvaffanculo, va!


lunedì 17 dicembre 2007

comuni cazioni, disse 'r vizio

adunque, ogni tanto mi sento socialmente (in)utile, per cui oggi beccatevi codeste in-formazioni:

1. ierlaltro questo blog ha superato i 100 visitatori giuornalieri, e lo dico ostentando una certa sicumeta. conscio pure che di questo non frega niente a nessuno.
2. stamattina ho vinto al lotto, la ragguardevole somma di 9,60 €, con un sistemone da 8 euri, giocato in 4. vincita netta: 40 centesimim, ma io ho iniziato la settimana col sorriso, e non è roba da poco. ma pure di questo non frega niente a nessuno.
3. ho trovato un blog interessante, intitolantesi spore al vento. la padrona di casa è matta come un cavallo, ma promuove un'iniziativa seria, alla quale aderisco con sturm und drang, con sense and sensibility e con piacere fisico: intitolasi(ci-mi-tì-vi) "io sto con quelle a gambe larghe", e cerca di fare un po' di informazione sul cancro all'utero. lo so che molti di voi speravano in altri tipi di allargamento degli arti inferiori, tuttavia - a meno che non siate ginecologi (o ghi) - tale divaricazione non dovrebbe tangere le vostre sfere.

Questo è il bannerino fighino fighino che ho messo nei miei bottoncini colorati. Per i lettori feedati lo rimetto qui, così lo vedono anche loro.

i controlli sono l'unica difesa


facciatene buon pro.

venerdì 14 dicembre 2007

sulla via di damasco

questo blog è moderatamente ateo, come il sottoscritto.
questo blog è contro la violenza, come il sottoscritto.
questo blog è aperto al dialogo, come il sottoscritto.

ma se alitalia conferma lo sciopero di natale, prima mi ri-converto alla religione cattolica, poi parto a piedi, e se arrivo in tempo a roma, alla sede centrale faccio una strage. bestemmiando come un turco.

il dono

certa gente ha un dono.
son persone qualsiasi, le incontri per strada o al supermercato.
a volte siedono proprio di fianco a te, in treno o in metropolitana, altre volte ti accorgi che il dono ce l'ha il tuo vicino, il tuo collega, la tua ragazza, il tuo migliore amico.
certa gente ha un dono, e non lo sa.

il dono di rompere i coglioni.

giovedì 13 dicembre 2007

metodi alternativi per la scelta di un acquisto importante

sono mesi che ci penso. ma proprio mesi, eh, sarà da agosto, se non prima. mi voglio regalare un bel pezzo di vetro, un obbbiettivo (con tre bbb) per la mia macchina fotografica, e ho pure deciso di spendere una cifra di tutto rispetto.
io però, di fondo, sono braccino, e allora ecco che cerco, confronto caratteristiche, prezzi, leggo forum, chiedo opinioni, mando mail ad amici e conoscenti che han scattato una foto almeno una volta nella vita, mendico consigli: in tre parole: rompo le scatole.
natale si avvicina, e io ho ristretto la cerchia a 3-4 candidati, con caratteristiche leggermente diverse, diversi zoom, diverse luminosità.
e per scegliere, domenica esplode l'illuminazione: la statistica.
ecco, mi viene questa idea qua: visto che tutte le foto c'hanno nel file le caratteristiche, le informazioni dello scatto, e visto che io sono indeciso su quale focale prendere, cerco su internet un programma che legga queste caratteristiche da tutte le mie foto, e poi mi faccia un bel grafico che mi dice a quale focale ho scattato di più. una statistica su che tipo di foto mi piace fare, un conosci te stesso in quanto fotografo. (ora l'ho sparata veramente grossa)
bello, il programma esiste, è pure aggratis.
epperò funziona solo con le jpeg, e io scatto in raw (il formato originale, e non ho intenzione di convertire in jpeg migliari e migliari di foto).
una persona normale farebbe la conversione, tantopiù che sarebbe una cosa temporanea, con una miserrima perdita di tempo, poi userebbe il programmino, tirerebbe fuori il grafico e amen.
una persona normale.
io ho perso 2 giorni.
perché il programmino me lo dovevo rifare io. ho cercato su internet le specifiche del file, sì, la descrizione di quello proprietario che esce nudo e crudo dalla mia macchina fotografica, e mi son messo a studiare tutto l'informatichese, le proprietà, gli offset, la struttura, bit per bit, byte per byte. poi ho fatto uno script in perl, ore e ore di lavoro per cercare quel byte che contiene la mia informazione, la lunghezza focale. ore e ore di lavoro per scrivere una roba che non fa niente di speciale, cerca sul mio hard disk tutte le foto, e conta quante volte ho usato quella focale. poi stampa un elenco tristissimo, una roba tipo
18mm; 50;
21mm; 35;
25mm; 10;
...
ecc ecc.
messo con i punti e virgola, così lo apro nel foglio di calcolo di openoffice.
lì faccio un po' sposta, muovi, gira, somma, raggruppa, e tiro fuori il grafico. alquanto indecente, ma abbastanza chiaro. mi dice che uso prevalentemente 18 e 55, tutto il resto è noia.
ecco, a me perdere due giorni a studiare le specifiche di un formato grafico, a programmare per leggere informazioni da migliari di file, ad estrarre, manipolare, frullare e impastare dati, a me perdere 'sti due giorni mi ha illuminato e mi ha aiutato a capire. mi ha fatto capire, senza dubbio alcuno che a CSI ne sparano, di cazzate.





mercoledì 12 dicembre 2007

ricordo con assoluta precisione il giorno in cui sono partito dall'italia per venire a vivere in questo splendido reame che è il belgio

era il 18 maggio. 2007.



martedì 11 dicembre 2007

conversazioni, regali

«Amore, cara, mi passi lo zucchero?»
«Certo, caro. Hai deciso che fare?»
«No, tesoro, pensavo di andare a Saint Tropez, ma anche qualche altro posto, giusto per cambiare. Le vacanze sulla neve mi han stufato. Passami la marmellata, per favore.»
«Ma nooo! Dicevo per l'altra questione. Ecco, tieni.»
«Ma Paoletta, lo sai che non voglio discutere di certi argomenti mentre facciamo colazione. Sono sei mesi, oggi, che differenza vuoi che faccia, un giorno in più o uno in meno!»
«Sei il solito pigro! Non sei per niente come tuo nonno! Intanto stiamo diventando gli zimbelli del quartiere.»
«Ma cosa dici mai! Non ci conosce nessuno, nessuno ne parla. Stai tranquilla, ché in europa la maggior parte delle persone nemmeno sa dell'esistenza, del Belgio.»
«Non è vero! Dal parrucchiere, l'altro giorno ho letto che pure in Italia dicono che siamo una monarchia delle banane
«Eh no! L'Italia proprio no! Basta, mi hai convinto! Richiederò subito un governo provvisorio! Passami lo strutto, grazie.»

Stamattina, sul giornale, il re ha detto che urge un governo provvisorio. Probabilmente, però, la conversazione sopra riportata potrebbe non essere avvenuta.

lunedì 10 dicembre 2007

pubblicità progresso

il lavoro nobilita l'uomo.
il lavoro nobilita l'uomo.
il lavoro nobilita l'uomo.

sono sicuro che è esattamente questo il pensiero che per un ora ha albergato nella mente del giuovine dipendente.
no, non io: quello che stamattina era in giacca e cravatta, spalmato sul pavimento all'ingresso, circondato dai cartelli "attenzione, pavimento scivoloso" e deriso dall'altro giuovine che fingeva di lavare a terra.
il tutto condito da un cartello franco-olandese che recitava:


qui potete ammirare messièr Ludovico Van Der Santonastaso, non ha prestato attenzione ai cartelli, e si è sfracellato sulle maioliche.
Qualora lo desideriate, potrete andarlo a trovare domani, al reparto ortopedia del vicino ospedale.

Purtroppo non ho foto a testimonianza del fatto, ma giuro sulla testa di sua nonna che è vero.

ecco, io volevo dire che la prossima volta che mi starò per lamentare del mio lavoro, penserò a questo tipo spalmato sul pavimento.




sabato 8 dicembre 2007

PRIMO!*

Il tipo mi fissa dal'altra parte del marciapiede.
Ha una faccia simpatica, in fondo; sembra uscito un po' da un cartone animato, con un basco nero e gli occhialoni che gli coprono mezza faccia.
gli rivolgo la parola, fa freddo, magari mi distrae.
«Freddo, eh? Anche lei per i biglietti?»
Mi guarda, ha un sorriso ebete. Già lo odio, ma gli rispondo al sorriso.
«Sì, sono un fan. Siamo in grande anticipo, però. Anche lei...»
«Già. Perché non entriamo in quel bar? Le offro un caffè.»
Aspetto.
Da un'ora, aspetto. Non sarà questo tipo anonimo a rovinarmi la giornata.
Il bar è deserto, c'è solo la cameriera e il vecchio. Il vecchio, un capitano di marina, ridotto a una larva umana, sta sulla sua sedia a rotelle, fuma un sigaro dietro l'altro e quando entra un qualsiasi culo femminile s'esibisce in un accesso di tosse pieno di lascivia, che viene interrotto prontamente da un'occhiata fulminante della cameriera.
Il tipo sorseggia il suo caffè, mi parla ma non lo ascolto, mi limito ad annuire a caso.
Aspetto.
Finalmente inizia a barcollare.
La cameriera mi aiuta, lo portiamo di sotto. Il capitano tossisce, si agita sulla sedia, gorgoglia. Ma non può parlare.
La cameriera sorride, mentre lo facciamo a pezzi. Faccio attenzione a non sporcarmi, devo fare in fretta e tornare in strada, ormai è quasi ora e ho tolto dalla strada tutte le seccature.
23. Con questa fanno 23.
Un modo come un altro per ammazzare il tempo, è proprio il caso di dirlo.
Adesso in strada non c'è più nessuno, più nessuno in fila, e tra cinque minuti dovrebbero aprire. Sì, sono soddisfatto. Sarò il primo a comprare il biglietto per il concerto**.

Tutto questo per dire che stamattina ho comprato il bigletto per il concerto di Vinicio Capossela, il 23 febbraio, da piola libri. 80 posti in tutto, e io sono stato davvero il primo. ma solo perché ero lì da due ore, col culo al freddo, che mi sentivo veramente uno stronzo!


*titolo suggerito da un amico-bloggerfamoso
**attenzione, potrebbe non essere accaduto

venerdì 7 dicembre 2007

analisi evolutiva di un giuovine impiegato dell'informescion tecnòlogi

una volta non ero così, una volta ero parco.
e neanche tanto tempo fa, saranno - che so - una cinquina di anni a questa parte.
tipo, mi si è rotto il cavo delle cuffie, quelle sgangheratissime cuffie bianche con il microfonino stile call-center.
il cavo dell'audio, intendo, il microfono funge ancora.
ecco, la prima cosa che ho fatto, è stata mettere una clip per tenere il cavo fermo, ché tutti lo sanno: se zuzzurelleggi col cavetto, prima o poi si sente di nuovo, finché il magico filo interno non smette definitivamente di fare contatto, però tu ci rpovi sempre, scopri dove si è rotto e armeggi, armeggi, e si sente ancora. almeno per un po'.
ecco.
io ieri sera ho compreso, ho realizzato in maniera conscia il mio cambiamento.

cinque anni fa mi sarei accontentato di una clip, una graffetta, un filo di spago, o quello di ferro che serve per chiudere le buste del congelatore: 0 euri, con mastercard
3 anni fa avrei tagliato il jack e ne avrei comprato uno nuovo, spellando il filo e saldandocelo alla bell'emmeglio (con la colla di pesce, col mastice, con la gomma da masticare): 1 euro e 25centesimi, gomme comprese, con mastercard.
1 anno fa, da capitalista, avrei comprato le cuffie più pezzotte* della storia: 5 euri con mastercard.
stamattina pensavo di comprare un cellulare uairless, di quelli che svuicciano automaticamente dal voip al gsm quando entri in casa, che ci puoi navigare in internet, leggere le i-meil, installarci il tomtom e preparare la polenta alla valsugana (per il caffè c'ho la moka): centinari di euri, con mastercard.
rendersi conto che sto diventando uno spendaccione: non ha prezzo.

eh, i tempi cambiano, e oggi come oggi è lo stipendio, l'oppio dei popoli.

*economiche, scadenti




giovedì 6 dicembre 2007

la vostra soddisfazione è il nostro miglior premio

iersera, al corso di francese, la prof ci ha dato un foglio, con su scritta la storia di san nicola, (san nicolà, come dicono loro), questo vescovo con la barba, che nel corso dei secoli si è disarcivescoviscostantinopolizzato, poi è diventato santa claus e poi babo natale (maledetti referrer!).
nei paesi nordici, olanda, belgio, un po' in francia e credo pure in spagna, san nicolà arriva la notte tra il 5 e il 6 dicembre, e porta dolciumi e mandarini ai bambini buoni, mentre per quelli cattivi, in origine c'era père fouettard (papà frustatore!), un energumeno che viaggiava insieme a san nicolà, armato di frusta e bastone che - oltre a portare il carbone - li sconquassava pure di mazzate, ai bambini cattivi.
purtroppo, oggi questo amorevole ed educativo personaggio s'è perso nel buio della memoria, ma non di questo volevo parlare oggi.
ecco, io pensavo di essere stato un bambino buono e obbediente, tant'è che ieri la maestra ci ha pure dato due (e dico due!) cioccolatini a testa, e anche un mandarino.
dicevo, io pensavo di essere stato buono e obbediente, ed è vero, non lo dico io, perché stamattina, san nicolà è arrivato sulla mia scrivania, sotto forma di cioccolatino a forma di san nicolà.
anzi, ora che ci faccio caso, tutti in belgacom sono stati buoni e obbedienti, perché tutti, stamattina, han trovato i cioccolatini a forma di san nicolà sulla loro scrivania.

poi dice che uno è contento di lavorare in belgio.




mercoledì 5 dicembre 2007

credo la chiesa, una, santa, cattolica, apostolica

facendo i conti, dopo 30 anni, 500 mila euri per 7 preti è poco meno di 2400 euri l'anno.
babbo, hai visto che fine fa l'otto per mille?

lo studio delle materie classiche e umanistiche nell'era del 2.0

ogni tanto, un po' di sana autocelebrazione va fatta.
ecco, io sono uno che ci piace la poesia, però certe volte ci piacerebbe anche scriverle le poesie, però non c'ho il dono come certi, come chessò, ce lo può avere un catalanoguido o come un cabarettibbisanzio. e me le tengo per me, anche se, a volte, prendo le poesie famose e le riassumo, ecco. e mi immagino che queste poesie siino nel bignami di montale, ecco.
io quasi quasi ve lo dico, andatevele a leggere, ché secondo me ne vale la pena, ma però so pure che siete pigri per andarle a cercare nel tumbler, e allora ecco che le metto tutte qua, insieme.


ermeneutica dell'ermetico: il bignami di montale
ungaretti - soldati
quasimodo - sera
quasimodo - alle fronde dei salici
leopardi - silvia
d'annunzio - la pioggia
dante - gentile e onesta
carducci - san tino
leopardi - la quiete tempesta

e buon pro vi faccia.





martedì 4 dicembre 2007

Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi

ore 8.45, stazione sotto casa.
ho fatto tardi, stamattina, ma almeno ha fatto una bella colazione. pazienza, prendo il treno tra dieci minuti, intanto compro l'abbonamento, ché qua viaggiare a scrocco costa 200 euri. a incrementare. (sì, sì, nel senso che se ti beccano senza biglietto la prima volta son 200 sacchi, dù piotte, o come volete dire voi, ma la seconda volta sono 400 e via discorrendo, ad libitum sfumando)
plin plon: il treno che devi prendere tu, quello delle 8.54 ha sei minuti di ritardo. plin plon
sai che ti dico?, oggi prendo l'altro treno, quello che ferma prima, quello che poi prendo la metro, e arrivo in ufficio alla stessa ora che se avessi aspettato, quello che, però, se ti dimentichi di scendere alla prima, non alla seconda come fai tutte le sante mattine, quello che se ti dimentichi di scendere ti porta a schaerbeek, quello che se parli al telefono, o sfogli il giornale è sicuro che ti dimentichi di scendere e allora sì che devi scendere a schaerbeek, e poi non sai dove andare, perciò stai attento, forse è meglio che non parli a telefono o leggi il giornale, ché poi va a finire che ti dimentichi di scendere e finisci a schaerbeek.

ore 8.58: stazione di schaerbeek.
cerco l'orario per tornare indietro, verso gare du nord.
poco male il treno è alle 9.06, binario 12. minchia, è grande la stazione di schaerbeek.

ore 9.10. nessuna traccia del mio treno.
«pardòn, messièr controllòr, pur aller à la gare du nord, ù è le train?»
«le voie 5, à 8.21h»
«pardòn, messier controllòr, ma quell de le 9.06?»
«quell non pass pà. c'est l'horar vieu, quell dell'horar nuvò part à le 9.21»
«ah. e vous savez si c'est le metrò fuor, che facc prim?»
«no, ma c'est le tram, ma je non sè pà qual e a qual hor.»
«ok, merci»
(i dialoghi potrebbero non essere stati esattamente questi)

tant'è, oggi non piove, passeggiatina fuori alla ricerca del tram ci sta tutta. oggi brussel ha proprio un bel cielo, guarda che bei colori. e che bell'arietta frizzantina, quasi quasi sono ancora di buon umore.
tram non se ne vedono, ormai sono le 9 e un quarto, torno dentro e prendo quello delle nove e ventuno, come consigliato dal gentile controlleur, treno che sul monitor ha solo 12 minuti di ritardo, e forse la mia fede comincia a vacillare.

che faccio, aspetto questi altri venti minuti o opto per ulteriore cambio di programma? il tram diventa prospettiva allettante.

passa alle 9.21, puntuale, arrivo in ufficio, dopo neanche un quarto d'ora, felice di avere dimenticato il badge anche oggi.
ed è solo martedì.




lunedì 3 dicembre 2007

158 giorni dopo

è ufficiale: sono (musicalmente) felice!
dopo 158 di silenzio forzato, torna in onda Sergio Mancinelli con la sua Area Protetta.
Grazie a LifeGate, che, dopo aver ascoltato le nostre richieste, ne ha valutato la qualità e gli ha proposto uno spazio, regalandoci il ritorno on-air e (credo anche) il ritorno dei tour in giro per l'italia. (vedi mai che riesco a offrirgli pure un'impepata di cozze belghe!)

Se aspettavamo quelle capre che sono adesso in onda su radio cappa e radio giggei, stavamo freschi.

Grazie a dio, pero, dall'altra parte anche gli ascolti son calati, il che dimostra, almeno in parte, che un po' avevamo ragione noi.

Infine, per non smentire la mia natura, ecco che vi segnalo un post che perfettamente descrisse (illo tempore) il mio stato d'animo.

Grazie dell'attenzione.

Ah, dimenticavo: e nel frattempo qualche copertadipendente-direttore-artistico-di-una-radio-a-caso gradisse espletare i propri bisogni fisiologici (ma quelli grandi, eh), lo faccia senza indugio.




domenica 2 dicembre 2007

noio vulevàn savuàr l'indiriss

un nuovo mese comincia, un altro anno sta per finire.
se c'è una cosa che ho imparato, in questi 20-e-passa anni di vita, è che il tempo scorre inesorabile, tutto ha un inizio e una fine, solo le cazzate sembrano essere infinite.

e infatti continua il viaggio all'interno della psiche umana, alla ricerca di ciò che muove le persone e, grazie a gugol, le manda sul mio blog. "con abuso di linguaggio e per brevità di notazione*", raggruppo quelle che secondo me sono le migliori ricerche su gugol.

Natale
continua la saga sul natale, anche se ha raggiunto risvolti un po' inquietanti: babbo natale mi hai risposto. non so, mi sembra una domanda, come a dire, se sì, perché non ho ricevuto nulla? chissà, forse non risponde più da quando qualcuno ha pubblicato foto di babbo natale con elettrodomestici. concludendo, mi spiace deludere i miei fan, ma: non ho immagini di babbo natale già colorate né so come è morto babbo natale, chiedete a De Gregori.

Cartoni Animati
Amico, hai le idee poco chiare: candy candy rottermaier non esiste, e sono due cartoni diversi, uno ambientato in inghilterra l'altro tra la germania e la svizzera (ma credo che la seconda guerra mondiale non fosse ancora scoppiata, altrimenti la signorina rottermeier avrebbe certamente gasato Clara**).

Lingue
Come si legge il russo in italiano. queste sì che son ricerche.

Cucina
cosa c'è nella senape: mmm, senape? tra l'altro mi fai venire in mente un'altra serie di domande alle quali non sono riuscito a rispondere: cosa c'è nella camomilla? e nell'orzo?
caro amico, cara amica: né qui né altrove troverai la pizza degli antichi romani. I romani non avevano il pomodoro, al massimo potevano fare la focaccia, ma senza rosmarino.

Scienze
che ci fai qui, tu colto ricercatore che necessiti di una tastiera aramaico? non perderti in questo continuum spazio temporale, volgi altrove le tue ricerche. come colui il quale cercava einstein relatività ristretta video. cosa ci sarà mai, in quel video???
Concludo smentendo colui o colei il/la quale ha affermato che einstein diceva cazzate. no, non lui. io.

Altro
io ti voglio pure aiutare, tu che cerchi una lettera per mia sorella, ma che le devi scrivere?
sempre qui, e finalmente mi sembra di riconoscere qualcuno, si richiede senape effetti psicologici. non li conosco, dovrei chiederlo a quelli che leggono questo blog.

infine, last but not least, il mio mito, il numero uno dei numeri uno:

esserne quando catoni

è da 2 giorni che cerco di farmene una ragione, ma non ne ho la più pallida idea. ecco, io l'ho pure cercato, e questo blog appare a pagina 7, per ultimo, cioè 70esimo risultato. quindi era proprio convinto, cercava proprio quella frase. regalo un i-phone a chi mi spiega cosa significa.


* chi indovina la citazione è un ingegnere.
** che umorismo macabro! :)