mercoledì 29 aprile 2009

dai diari del capitano anonimo-antonio: l'E.F.T., pulizia e sopravvivenza in quindici movimenti (parte II)

scelsi l’avventura,
scelsi l’ignoto,
scelsi l’abisso.

dopo una faticosissima settimana di preparativi (incluso sciacquare, risciacquare e poi sciacquare ancora 15 kg di sabbia) e con una certa attenzione allo sviluppo dei batteri, l’ecosistema fluviale tropicale (volgarmente detto acquario) era pronto e funzionante.
sorvolo pietosamente sui successivi mesi di metti pianta, cambia acqua, muore pianta, cambia pianta, muore pesce, cambia pesce, cambia neon, muore pianta, scompare pesce (inghiottito dal nulla), aggiungi co2, troppo co2, più luce, meno luce, morte tutte piante, cambia tutte piante, fiala rossa, fiala gialla, gocce rosse, gocce biancheeechecazzo e giungo al punto cruciale della questione: la pulizia dell’ecosistema fluviale tropicale (da ora EFT, che mi rompo le palle a scrivere ecosistema fluviale tropicale, che è comunque sempre quel cazzo di acquario) e del filtro.
il filtro, per i profani, è un cesso di plastica che prende l'acqua smerdata dai pesci, e la filtra attraverso quelli che non saprei definire diversamente da cannolicchi; questa passa attraverso due spugne e viene ejettata da un tubo.
non ho parole per descrivere la complessità di tale operazione.
vanno tenute a mente le seguenti indicazioni che, per facilità di consultazione, vi elencherò progressivamente, nel caso volesse anche voi realizzare uno splendido EFT (ve lo consiglio spassionatamente!):

1. staccate le spine onde evitare di rimanere folgorati. attendete che si raffreddi il termostato, sollevatelo con la cautela necessaria a maneggiare una barretta di uranio isterico e adagiatelo su un panno arrotolato che, ovviamente, avete omesso di preparare.

2. sollevate cautamente il coperchio dell’EFT versandovi un litro di condensa sul piede.

3. indi procedete a staccare il cesso di plastica, altrimenti detto filtro, cercando di non lasciar trapelare alcuna fretta che possa generare irritazione nelle ventose; è risaputo che tali malvagie creature sono in grado di applicare una strenua resistenza a qualunque sforzo umano, salvo cedere all'improvviso, sotto il peso delle bestemmie, e venire via indirizzando le nocche delle mani precisamente sul naso e un bel sorso di acqua tropicale (mista a piscio, cacca e sborra, anche questi rigorosamente tropicali) direttamente nella bocca.
È consigliabile trattenere i conati onde evitare di alterare l'equilibrio dell'EFT.

4. adagiate il cesso di plastica (detto filtro) in una bacinella ovvero correte fino al cesso di casa (detto solo cesso) lasciando scorrere l'acqua lungo il corridoio.

5. procedete alla pulizia. mantenete alta la concentrazione sorvolando sulla sensazione di viscido della scatola, sulla melma che si insinua sotto le unghie e sull'odore, indimenticabile, che stupra le narici.
i cannolicchi , per quanto lerci e puzzolenti possano sembrare, non vanno lavati!


continua...

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