esistono due modi di scrivere un racconto triste, una canzone triste, un post triste, un sonetto triste o quello che vi pare triste.
il primo è il metodo classico, detto anche metodo graziani.
si parte dal titolo, che deve contenere la parola triste, possibilmente però come sottotitolo: ad esempio "napoli (post triste)" o "in morte di fratello giovanni (sonetto triste)" o "tosca (opera triste)".
poi se ne scrive il contenuto, facendo attenzione che si capisca bene che si sta scrivendo un post, una canzone, un poema, un'opera triste triste triste, triste triste triste, triste triste triste, triste, triste, triste come voi.
il secondo è un metodo meno diretto, ma altrettanto efficace. consiste nel raccontare una storia triste (o cantare una canzone triste, o sonettare un sonetto triste o operare un'opera triste), usando parole tristi, aggettivi tristi, sostantivi tristi, esclamazioni, interiezioni ed escoriazioni tutte tristi, avendo cura - però - di non usare mai mai mai la parola triste.
probabilmente avrete già capito che questo è un post triste, ma ho intenzione di scriverlo usando il secondo metodo, cioè raccontando una storia apparentemente felice, che però, a ben vedere, è triste.
tra l'altro, la difficoltà del secondo metodo risiede proprio nel portare il lettore alla tristezza, partendo da un evento positivo, qualcosa che mai saresti andato a pensare poteva finire in maniera così triste.
e vi voglio raccontare dell'altra sera, quando adalgiso si è invitato a cena da noi, dicendo che dovevamo festeggiare e brindare alla sua macchina nuova.
per farlo alla maniera belga, adalgiso aveva portato patatine, salsicce, noccioline, schifezze varie e un barile di leffe blonde da cinque litri.
io, per tenere alto il morale della serata, avevo anche preparato una mega fagiolata alla messicana.
è chiaro che tutti questi son eventi felici. la macchina nuova, gli amici, le salsicce, i fagioli, soprattutto i fagioli, son cose felici. però, ecco, quando uno si accorge di aver comprato un barile da 5 litri di leffe blonde che si può aprire solo con l'apposito perfect draft, quando gli altri non hanno altra birra in casa, e soprattutto quando vieni a sapere che l'apposito perfect draft costa appena 160 euri, ecco, lo stato d'animo cambia d'un botto, e si capisce come cambia, senza neanche il bisogno di mettercela, la parola triste.
giovedì 25 settembre 2008
brussella (post triste)
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5 commenti:
Nuooo :'(
sto pensando di istituire un fronte di liberazione-birre-intrappolate-in-barilotti-a-casa-di-persone-senza-il-perfect-draft.
cerco proseliti
tristezz tristezz, che storia trist
puorco, dopo un anno di siochhezze, non posso fare a meno di notare l'originalità dei nomi dei tuoi amici/colleghi/conoscenti.
a brusella ci deve essere una ben nutrita comunità gay.
I francesi definiscono i belgi "mucche che guardano passare i treni", Non so se il tuo amico è belga... però mi sa che la definizione gli calza con una certa giustezza.
Adalgiso... sua madre deve aver sofferto le pene dell'inferno nel partorirlo per dargli questo nome
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