venerdì 4 luglio 2008

è la paura la causa di tutte le nostre paure

ieri sera sono arrivato a casa alle undici.
sì, sono uscito tardi dall'ufficio, ma non così tardi, saran state le sette, sette e un quarto.
ho preso il tram, appena uscito, e non ha fatto nessun ritardo, non ha avuto nessun problema, niente di niente, nemmeno le sue tipiche inchiodate che fan cadere i vecchietti.
eppure sono arrivato a casa alle undici.
non mi sono fermato a fare la spesa, avrei dovuto comprare il pane, ma - sceso dal tram - ho aspettato quei cinque minuti cinque l'autobus, perché sono fondamentalmente pigro, e fare quel chilometrello a piedi, quando piove, mi dà un po' noia.
sì, ieri pioveva.
e sono salito sull'autobus, deserto, che non eran neanche le otto.
appena salito, l'autista mi ha guardato un po' male, e lì ho intuito che la serata stava per prendere una brutta piega.
infatti, sono arrivato a casa alle undici.
eppure l'autobus, appena sono salito, è partito sgommando. l'autista ha imprecato in fiammingo perché un altro autobus, davanti, s'intratteneva al semaforo verde, dando spiegazioni a un passante.
e lui, il mio autista, dico, continuando a imprecare, ha messo la retro, ha fatto per superare l'autobus che lo precedeva e ha inchiodato. perché l'altro autista, intanto, era ripartito, e il semaforo era tornato rosso.
ma non è successo niente, non ci hanno mica tamponato, anche se... ad ogni modo, sono arrivato a casa alle undici.
i bianchi baffoni dell'autista fremevano, immaginavo anche un filino rosso sangue negli occhi e una vena pulsare sulla fronte ossuta, ma mai mi sarei aspettato un'altra partenza bruciante allo scattare del verde. e men che meno mi sarei aspettato un'altra inchiodata, mezzo secondo dopo, nel tentativo disperato di infilarsi tra un vicolo e l'altro autobus, bloccando sia l'altro senso di marcia che le auto all'incrocio.
mi ha colpito il fatto che il tipo nella macchina bloccata dalla manovra evasiva di baffone non sia sceso col cric.
d'altra parte i belgi son persone civili.
ero terrorizzato dalla guida del folle, che bruciava le fermate, schizzava le persone in attesa e lampeggiava alle macchine che secondo lui andavano piano. sempre imprecando in fiammingo.
io mi tenevo aggrappato alla sedia pregando tutte le divinità pagane e non.
in preda al panico ho prenotato la mia fermata, ma ho sbagliato, e l'ho fatto fermare a quella precedente. baffone, vedendomi esitare e non scendere, è finalmente uscito di senno, ha cominciato a ululare e a sbattere la testa sul volante.
ormai completamente vinto dal terrore, mi son nascosto in un angolino remoto e son rimasto lì fermo, a tremare, finché l'autobus non s'è fermato.
a liegi.

e niente, sono arrivato a casa alle undici.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Ah ma allora lo volevi apposta, farlo incazzare.

Anonimo ha detto...

Però sei riuscito ad aggiungermi in Twitter.

michele ha detto...

@oniduke: io? ma quando mai!

@aldo: già. ma adesso non mi fa più aggiungere gtalk.

philippewinter ha detto...

beh... che tu abiti evidentemente lontano
ma
lui quante piste si era fatto?
(mah, pare che anche gli autisti degli autobus abbiano una vita privata!)
baci, baci.

michele ha detto...

philippe! che piacere rivederti!
beh, sicuramente l'autista si era fatto proprio qualche gran premio, altro che piste! avessi visto come guidava!
:)

anonimo-antonio ha detto...

questa è l'ennesima vergognosa bufala di questo insulso blog.
se l'autista ululava in fiammingo, mi sai dire come fai ad essere così sicuro che imprecasse e non bestemmiasse?

Mammamsterdam ha detto...

Allora hanno ragione gli olandesi che i belgi sono tutti strani.

michele ha detto...

@antonio: le basi, caro mio, le basi. quando vai in un paese nuovo, cos'è la prima cosa che impari? ok, ok, i saluti... cos'è la seconda cosa che impari?
bravo.

@mammamsterdam: e mi sa che c'hanno ragione pure i francesi :)

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