il chianghiere tiene la chianga, è quello che vende la carne, le sarcicce, lo spezzatino, le fettine, il macinato, che mi dà un chilo e mezzo di rosbif che stasera ciò ospiti? quello lì.
il chianghiere è il macellaio, per i comuni mortali, ma quello che macella, che passa la vita tra le carcasse di animali morti, chepperò chiamarlo solo macellaio è riduttivo perché quando dici chianghiere lo sai che stai dicendo una parola importante, mica come quando dici macellaio.
io ero piccolo, chessò, otto nove anni, e a volte il sabato pomeriggio andavo a fare la spesa coi miei, e andavamo anche da prisco 'o chianghiere, e prego dio che tutti si soffermino sulla g a lungo prima di stendere al massimo possibile il suono di quella i.
chianggghiiiere.
con la g dolce e muta, senza esitazione, ma non ostentata.
e prisco 'o chianghiere ci vendeva pure 'a tracchiulella, quando mia madre voleva fare il ragù alla domenica mattina, e io mi ricordo che faceva svuish, svuish, clang, clang, svuish, svuish, con il coltello e quella che io chiamavo la lima, ma che non era una lima perché serviva per affilare il coltello, e svuish, svuish, clang, svuish, destr, sinistr, destr.
prisco 'o chianghiere parlava parlava parlava, e noi stavamo le ore e le ore da prisco 'o chianghiere, perché a noi ci doveva fare il trattamento specIale, ché eravamo clienti affezionati, e ogni volta che entrava un altro cliente doveva spicciare prima a quell'altro là, così ci avrebbe dato a noi la carne più meglio, diceva. d'altra parte, quando andavamo da prisco 'o chianghiere ci andavamo col furgoncino, ché non prendevamo mai meno di mezza vacca.
forse perché tutte le volte che mia madre diceva 2 chili, lui diceva sempre So' 8 chili, che faccio, lascio? mamma diceva Vabbè.
il chianghiere, mi è tornato in mente oggi, quelle figure che attraversano l'infanzia di una persona e che lasciano una traccia, in un modo o nell'altro.
bella parola, chianghiere, ma comunque - secondo me - la parola più bella del mondo è agrimensore.
mercoledì 30 luglio 2008
la parola più bella del mondo
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
10 commenti:
ma io direi che anche casanduoglio e solachianiello hanno una loro dignità letteraria.
io, a me mi piace anche a me un verbo regionale (però anche nazionale, siccome qua è Toscana e allora i dialetti li guardiamo dall'alto in basso, tzè!), e sarebbe il verbo "rammentare", cioè "ricordare". je me souviens, mi rammento.
ho trovato il tuo post sul tumblr di non mi ricordo chi!
e ti ho aggiunto ;)
solo dopo ti ho letto nel commento da me.
grazie!
poi solachieniello è maravillosa.
e mi ha fatto pensare a casatiello.
@antonio: sì, solachianiello è bellissima, altro che.
@paolo: troppo fransè, qua non ci siamo aBBituati (anche se pure je me suì trompè non è male). e poi il napoletano non è un dialetto, è una lingua!
@viadellaviola: e di che! ;) casatiello è parente stretto di friariello.
ha detto...
che una volta, sul testo di un esame, tanto inutile quanto inutle, trovai una parola troppo bella, ma troppo troppo bella: sesquipedale e, siccome non me ne teneva di alzarmi per cercarne il significato sul dizionario, e tutto il periodo/paragrafo/capitolo reggeva su tale oscuro concetto, mi inventai un significato di capa mia.
ho preso ventotto a quell'esame.
o fui fortunato o davvero sesquipedale è un sinonimo di susamiello
ps: miché, ti odio.
perché?
Questo post io lo tumblro, ecco (ossia lo metto nel mio tumblr, non è una minaccia eh?). ;-*
(Lo so che tu lo sai. Ma l'ultima volta che ho scritto una cosa del genere da un'altra parte, una commentatrice ha scritto "dice le parolacce anche la Placida Signora!"
:-D
placida, lo sai che quando mi tumbli io gongolo! :D
Posta un commento