lunedì 10 marzo 2008

senza speranza

sabato sera, simpatica serata. senza stress, si socializzava stando seduti su scomode scalinate.

stranieri, soprattutto. si scherzava sui suoni, sugli stili. si sparlava, si sorrideva: siocchezze, semplicemente.

successivamente, salutatoci, stetti solo sulla strada, subitaneamente silenzio, solitudine (sentita soprattutto se sei senza signora, se state separati).

spingendomi, sovente soffermavomi, sostando senza spiegazioni, scioccamente.

stavo, soltanto. soppesavo storie successe, situazioni scorse.

sicché soggiunsi, superando sentieri scoscesi, solite strade, sobborghi settici, sulla sospirata soglia.

salgo sulle scale, sulle stesse scivolo, strappando scarpa e stinco, sentendo sofferenza. spazientito sopporto: "su, su, sali" - sussurro.
sono solo: stanza semibuia sbircio sottecchi, sebbene sembri strana, sempre sé stessa.

sdraiato: sì, sono supino, sospiro. sguardo sparuto si sofferma sul soffitto.

sento sonno sovvenire, sono stanco, senza soverchia speranza, sposto sensazioni su sentimenti. suvvia, sii sincero, sei sì sconfortato?

sorrido: sono sereno.
sipario.

scritto successivo:
senza strepa, svariate sentenze sarebbero state sicuramente scadenti, sicché sento sentimenti sopraffini

6 commenti:

Anonimo ha detto...

finalmente, finora fortunato, finisti faceta favella fioccante finissimi fonemi, finchè, fatalmente, fagioli fecero fare fragorose flautolenze, funeste fulminando fuggevole falsa fiducia futuro festevole:
fermamente favorevole fascismo, fugai facilmente finali faziosità.
firmato Fedele

Anonimo ha detto...

bello
bravo
bis

michele ha detto...

gaudente gioisco gradimento generale.
grazie.

anonimo-antonio ha detto...

solo 'ste stronzate, scrivi?

Anonimo ha detto...

anonimo-antonio: applausi!

philippewinter ha detto...

(...sovvenire)

wow! m'è piaciuto assai.

Posta un commento