scorrono le mie parole, gelate, monosillabi carcichi di odio e disperazione, suoni immaginati che spaccano il silenzio dei miei pensieri.
no. no. non può essere vero, non può succedere, prorio a me, proprio adesso. eppure è vero, sembra un brutto sogno, una paura ancestrale che dai meandri del proprio subconscio sembra materializzarsi e avverarsi.
no. no. non può essere vero, non può essere successo. non può stare accadentdo proprio qui, proprio oggi, in questo luogo, in questo tempo e in questo universo.
sono solo. intorno, davanti a me: il nulla. se non fosse per la luce, questi neon che illuminano a giorno, potrei dire che intorno a me è solo il buio.
un forte desiderio mi avvolge, mi abbraccia, forse frammisto a paura e speranza, forse proprio perché in un momento buio come questo vorrei che tornasse in me la fede, e un po' mi vergogno perché mi son sempre detto che non sarei mai tornato indietro, soprattutto in quello che tanti chaimano un momento di bisogno
mi guardo dentro e mi sento costretto ad ammetterlo.
vorrei tornare a credere, ad abbracciare l'irrazionale, il dio, la santità, il paradiso, la madonna.
momenti come questo, nei quali credere mi aiuterebbe ad essere di nuovo coerente, e poter tranquillamente bestemmiare tutto questo, perché non è possibile che in un volo senza scalo mi hanno perso il bagaglio un'altra volta.
sabato 22 marzo 2008
fides et ratio
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4 commenti:
Noo... hai tutto il mio appoggio.
@oniduke: grazie della solidarietà. e buona pasqua! :)
uffa
michè... la prossima volta imbarca il tuo bagaglio per singapore, forse te lo spediscono a brussel.. o a new york, nel qual caso lui potrà vantarsi con te...
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