lunedì 28 novembre 2011

reo confesso

c'è questa famosa marca di shampoo, di cui non faccio il nome per ovvie ragioni (ad esempio perché se ne parlassi male allora tutti lì a dire che mi paga la concorrenza, se ne parlassi bene allora tutti a dire che mi pagano loro, quelli della famosa marca di shampoo) e quindi, dicevo, c'è questa famosa marca di shampoo che da qualche tempo ha lanciato sul mercato - da qualche tempo però è forse troppo generico, diciamo che dovrebbe essere stato all'inizio dell'anno. lo dico soprattutto perché è un'informazione che potrebbe tanto aiutare a contestualizzare il momento storico-sociale, tanto a ricollocare gli stili comunicativo-pubblicitari in voga in questo particolare frangente cronologico-temporale - una famosa marca, dunque, che ha lanciato sul mercato, all'inizio dell'anno, a essere meno generici, una nuova linea di shampoo, dall'aspetto molto curato e minimalista, con la quale sono venuto in contatto grazie a una di quelle bustine campione gratuito-vietata la vendita, di quelli che mettono un po' dappertutto, come per esempio dalle altre confezioni di shampoo della stessa marca alle riviste di moda o gossip patinate e di bassa qualità.
e dunque, lo slogan, il sottotitolo, la frase d'impatto in maiuscoletto scritta proprio lì, sotto il nome scritto grande di questa famosa marca di shampoo di cui preferisco non fare il nome, una frase d'impatto che per me è stata alquanto negativa, lo ammetto, non tanto negativa in sé, piuttosto una forma di negatività retroattiva perché secondo me, proprio a mio insindacabile giudizio personale, questa frase negativa (che altro non è se non un'ammissione di colpa), non si può scrivere, sotto il nome a 60pt della marca di shampoo che vende milioni e milioni di flaconi nel mondo, stravolgendo completamente quello che era lo slogan originale, ça va sans dire, non si può scrivere "Capelli perfettamente puliti."
perché, prima no?

2 commenti:

Ferrugno ha detto...

Mi sembra divertente questo blog anche se ho letto qualche post e batsa. Tuttavia (e uso il lei perchè non ci conosciamo)vorrei dire una cosa che magari qualcuno le avrà già detto, non so, e la cosa è questa:
Ma perchè, dico io, va a finire che scrivete tutti alla moda di Paolo Nori? Cos'ha di cos' speciale questo Paolo Nori?
E' una domanda retorica, perchè tanto lo so che non mi risponderà o che negherà persino di conoscerlo (questo Paolo Nori)
Saluti e arrivederci
FERRUGNONUDO

michele ha detto...

ciao @ferrugno, ti prego, dammi del tu ché mi fai sentire vecchio... :)
più che paolo nori, che non ho mai letto ma di cui qualcuno con cui condivido i gusti letterari mi ha parlato bene, più che nori, dicevo, mi ispiro allo stream of consciousness di joyce (i miei diari sono qualcosa di incomprensibile anche per me), anche se di recente mi sono reso conto che più che a joyce i miei deliri rubano a david foster wallace, e chiedo umilmente scusa per avere anche solo pensato di potermi avvicinare a questi due mostri.

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