martedì 23 giugno 2009

saluti e baci

per chi non lo sapesse, questo blog è stato acquistato all'asta da anonimo 1, che se l'è aggiudicato per 9.250£, 1kg di mozzarella di bufala campana proveniente da caserta, lo stiraggio di 3 camicie (a maniche lunghe) e un ruoto* di parmigiana di melanzane.
(per le modalità di consegna ci si aggiornerà in privato.)

nel frattempo, prima di consegnare il sito alla nuova gestione, vi saluto con l'ultimo post, controverso, ma che le mie due editor (sì, son diventate due, e no, non vi dico chi sono - o meglio - chi erano, visto il prepensionamento) hanno apprezzato molto.
non so, forse si drogano più e meglio di me. ma giudicate voi stessi.

la donna che guardava l'uomo che guardava passare i treni.

se è vero che dietro ad ogni uomo c'è sempre una grande donna, anche simenon non fa eccezioni. la donna che guardava l'uomo che guardava passare i treni è la storia di gervasa, una piccola-medio-grande borghese che fa l'osservatrice professionista. una sera vede popinga (il protagonista di simenon, ndr) che guarda passare i treni e da allora non riesce più a smettere.
la difficoltà di un libro senza dialoghi, senza avvenimenti, senza trama, perché tutta scritta da quell'altro in quell'altro libro, che, diciamocela tutta, è un'altra cosa.

la donna che guardava l'uomo che guardava passare i treni è un capolavoro mancato, un gioiello di fallibilità mascherato di solitudine e tristezza.
l'anello di congiunzione tra l'impepata e le cozze.

*for not napolitan speaking: teglia, tegame

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