nel momento in cui ci pensi, senti come una fitta, che avvolge la certezza, scaraventa lontano la sicurezza e lascia ai tuoi piedi gocce di tristezza e malinconia. sussulto, di mano lontana che vorrebbe stringerti, solitario braccio che vorrebbe sorreggerti, manca l'aria, mancano le parole, solo sensazione di perdita di vuoto di triste leggerezza come di mancanza.
mi manchi.
era mattina, eri lì, adesso dove sei, chissà, e la sicurezza non basta alla luce dei fatti e i fatti smentiscono le parole i pensieri stamattina la mia sicurezza perduta il pensiero perduto: solitudine.
non sei, non ci sei, avevo bisogno di te stamattina, ho bisogno di te adesso, qui, al freddo di questo griogiore brussellese, di questa sera brussellese, al buio di questa giornata di fango e solitudine e tristezza e smog. ero sicuro, sicuro di me, di noi due, sempre insieme, inseparabili, perché? dove ho sbagliato, quando?
ti avevo, e ti ho ancora, perché non t'ho perduto, lo so, è solo un momento passeggero, solo una distrazione, ma pensarci adesso fa male, adesso, adesso fa male, adesso, da solo, adesso, sotto la pioggia, adesso, ho bisogno di te adesso.
ombrello dimmerda.
martedì 19 maggio 2009
stream of consciousness
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2 commenti:
ahahahaha:) post bellissimo
grazie, collega nottambulo (nonché collega espatriato in belgio!) sul tuo blog ho visto l'elenco dei blogger brussellesi, adesso me li guardo tutti.
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