la vita da singol ha i suoi pro e i suoi contro.
sicuramente positive sono quelle piccole libertà che ti prendi nell'amministrazione domestica: il parcheggio a lunga sosta che concedi ai piatti nel lavello (per una persona sola non vale mica la pena di fare la lavastoviglie), il livello di opacità che può raggiungere il parquet prima di passare il pannoceraappositochetelolucidamancofossestatoappenapiazzato, la distorsione nella curvatura spaziotemporale che altera il concetto di ora-di-cena.
tuttavia, prima o poi, mia moglie tornerà, e questo implica che vorrà trovare casa non dico come l'aveva lasciata (ho sposato una donna realista) ma quantomeno agibile.
quindi, di tanto in tanto, mi ricordo di avere una scopa, riscopro che il senso ultimo della lavatrice è lievemente diverso da "deposito panni sporchi" e mi rendo conto che - tutto sommato - l'acquisto di un ferro con caldaia non è stato poi tanto male.
di solito, questi desideri emozionali (sconosciuti o quasi, prima del matrimonio) esplodono in tutto il loro splendore nei weekend, quando guardando tutto ciò che c'è sul pavimento, mi domando come abbia fatto a non sentire l'esplosione.
allora, carico d'allegrezza e spensieratezza, e armato di detersivi all'aroma di buone intenzioni, mi agito, pulisco, strofino, raccolgo, spazzo, ramazzo, riordino, spolvero come una brava donnina di casa.
e imparo, tante cose, della pregevole arte del faire les ménages: d'accordo essere allegri, d'accordo canticchiare, ma mai, mai, mai, mai, fischiettare mentre tiri su lo sporco con la paletta.
venerdì 22 maggio 2009
basta un poocoo di zucchero
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Pubblicato da michele alle 13:54
roba che parla di: belgio, io me medesimo, vita di coppia
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1 commento:
ma sei ancora convinto che lara tornerà a brussella?
illuso...
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