da qualche giorno le facce sono scure, si sentono i colleghi bisbigliare, li vedi aggirarsi per le sale riunioni coi loro foglietti e i portatili, tutti che cercano di darsi un tono, tutti che cercano di fare finta di niente.
quelli più depressi sono i francofoni, non so perché, ma si vede uno sguardo spento, una sorta di tristezza che sembra dire Lo sapevo, eppure non pensavo potesse accadere così presto.
per fortuna nessuna scena di isteria collettiva, nessuno che si sia strappato i capelli, anche perché - com'è noto - l'informatico medio ne ha relativamente pochi, di capelli.
d'altra parte, la crisi.
c'è crisi, siamo in crisi, posti di lavoro in crisi, operai in crisi, informatici in crisi, casalinghe in crisi e - va da sé - vanno presi dei provvedimenti, taglia, cuci, copia, incolla, modifica. ma soprattutto taglia.
per me non è stata tanto tragica, chissà, forse sarà l'incoscienza della gioventù, forse perché in fondo in fondo non mi ero poi integrato così tanto, non ne sentivo il bisogno come certi colleghi.
o forse dico così perché è il mio modo di darmi un tono.
di sicuro, la scelta di bloccare facebook col firewall aziendale è stata una mazzata un po' per tutti.
lunedì 9 febbraio 2009
fahrehneit 450 e mezzo
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Pubblicato da michele alle 10:58
roba che parla di: io me medesimo, vita d'ufficio
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