fa sempre piacere essere riconosciuto, per quanto la fama non sia uno dei miei obiettivi primari, nella vita.
è successo qua a brussel, da amadeus.
amadeus, o amadeo, the place for ribs, il posto delle costolette.
è un posto carino, amadeo, atmosfera anni venti, musica a tema, luci soffuse, dove per una quindicina di euro puoi mangiare le spare ribs à volonté. in italiano si direbbe a volontà, ma secondo me in inglese rende meglio: all that you can eat.
la differenza è sottile, ma sostanziale: non è tutto quello che vuoi mangiare o tutto quello che ti va, è tutto quello che sei in grado di mangiare. almeno, io l'ho sempre interpretata così.
una questione di confine, tanto linguistica quanto fisica. è l'eterna sfida dell'uomo ai propri limiti, un'altra, tanto ce la faccio, il trucco è non smettere mai di masticare, il trucco è non bere, il trucco è non respirare. un'altra? un'altra, ce la fai? ce la faccio. che poi, come si dice, è pagata.
da amadeo quella sera eravamo in quattro, italiani, e all'ennesimo giro di costolette, ormai a notte fonda, il cameriere ci ha gentilmente chiesto se avevamo intenzione di prenderne ancora, ché in caso contrario avrebbe chiuso la cucina e mandato a casa il cuoco.
non so ai miei amici, ma a me non dispiace affatto, farmi riconoscere.
martedì 8 settembre 2009
limiti
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Pubblicato da michele alle 12:05
roba che parla di: amicizia, belgio, io me medesimo, lingue straniere
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