non è che se ti svegli con uno staruto pensi che sarà una buona giornata.
non è che se rimani imbrigliato nel traffico di quello spicchio di inferno che chiamano aversa pensi che, se fino ad ora non lo è stata , sarà comunque una buona giornata.
non ci pensi neanche quando ti tagli le mani maneggiando fascicoli del secolo scorso, in un archivio grigio che più grigio non si può.
non ci credi, non ci pensi proprio, camminando con la borsa in testa per riparati dalla pioggia.
però, non sono fesso, lo so anch'io che certe giornate non si dimenticano
perché c'è sempre un amico, anzi due, che te la raddrizzano quella giornata, te la rendono la più bella giornata storta degli ultimi trent'anni (e non è poco se ne hai trentuno).
quando torneranno, tutti e tre, almeno un caffè glielo devo.
martedì 29 dicembre 2009
di certi debiti che certi uomini hanno
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Pubblicato da anonimo-antonio alle 13:05
roba che parla di: il lato oscuro della senape che oggi è non poi tanto oscuro, loro se medesimi
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2 commenti:
grazie, tatò.
e grazie pure agli altri commentatori :)
anto' sta peccerella ha già fatto un miracolo... t'ha reso poeta!!! :)
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