lunedì 4 luglio 2011

icaro

mi chiamo michele e ho trentatré anni.
a un certo punto della mia vita ho cominciato a volare.
non nel senso che mi siano spuntate le ali, purtroppo, anche se da bambino lo sognavo spesso. no, molto semplicemente - come molti - mi son spostato per lavoro. poi ancora, e ancora. e poi son quasi diventato un pendolare europeo.
sono anche un po' tirchio, lo ammetto: spesso per risparmiare prendo dei voli con scalo.
chi non lo fa? ma io mai più di uno.
perciò, spesso, un volo andata e ritorno lo faccio in quattro aerei diversi.

mi chiamo michele, ho trentatré anni, e, posso dirlo, ho volato molto.
ma mai, fino ad ora, mi era capitata una cosa del genere: come una frenata a mezz'aria, un vuoto improvviso e come se l'aereo si fermasse in sospensione, d'un tratto, nel cielo. lo stomaco che sale all'altezza delle tonsille, la vista si appanna, non sembra di cadere, sembra proprio di stare fermi, sospesi. poi tutto torna normale.

per fortuna, dopo qualche minuto il comandante ci ha rassicurato, ci ha spiegato cosa fosse successo in quei pochi minuti dopo il decollo.

mi chiamo michele, ho trentatré anni, e tante decine di voli alle spalle. ma in nessuno prima m'ero sentito dire dal capitano che l'aero ha dovuto inchiodare per farne passare un altro che veniva da destra.